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Candelora o Lupercalia
Febbraio 2
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Candelora o Lupercalia
anche chiamata:
brigantia, candlemas, Imbolc
(dai Celti),
Imbolc
(per le streghe).
Nell'antichita' i Romani celebravano con una grande festa, nel mese di febbraio, la Lupercalia, era una festa di purificazione, all'inizio, del gregge, e poi della citta' palatina, celebrata a cura del duplice sodalizio dei Lucerci Quintili e Fagiani in onore di Lupesco, antico dio latino, collegato con il lupo sacro a Marte, poi considerato epiteto di Fauno (Faunus Lupercus).
Ma da dove deriva questa festa?
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La festa si svolgeva dinnanzi al Lupercale, sacra grotta ai piedi dell'altra del Germalo sul lato SO del Palatino, dove all'ombra del Fico (Ficus ruminalis), Faustolo avrebbe rinvenuto i gemelli Romolo e Remo allattati dalla Lupa.
La festa si svolgeva in due fasi. Nella prima, i due sodalizi dei Lucerci si recavano al Lupercale e vi immolavano capri e un cane, mentre le Vestali offrivano focacce fatte con grano delle prime spighe della passata mietitura. Nella seconda fase due giovani, appartenenti ai due sodalizi, venivano toccati sulla fronte con il coltello bagnato del sangue dei capri immolati. Il sangue veniva poi asciugato con un fiocco di lana bianca immerso nel latte, e subito i due giovani dovevano sorridere. In seguito, indossata sul corpo nudo la pelle degli animali sacrificati e fattasi con la medesima pelle due strisce correvano attorno alla base del Palatino e percuotevano quelle donne che si offricano al colpo per ottenere fecondita'.
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Il rituale di questa seconda fase appare costituti appare costituito da due elementi; il primo era in origine compiuto dai pastori intorno al gregge per chiuderlo in un cerchio magico, a presidio dai lupi (Lupesco da Lupum arceo). In questa fase primordiale veniva impegnata una forza magica, impersonale, e questo spiega l'incertezza della tradizione circa il patrono della festa Fauno Lupesco, Inuo, Libero. Il secondo elemento e' iniziatici e si riferisce alla confraternita dei Lucerci, nella quale i nuovi adepti venivano assimilati alla vittima sacrificale sia nella morta, ricevendone il sangue sulla fronte, sia nella resurrezione, venendo astersi con il latte che e' alimento dell'infanzia e dovendo sorridere, il che ritualmetne significava pienezza di vita. Divenuti cosi' uomini-capri e rivestita la pelle dell'animale, procuravano alle donne la fecondita' conformemente al significato del capro di cui avevano incorporato la virtu'.
Infatti secondo la tradizione le donne sabine rapite dai romani, non potendo generare figli si rivolsero a Giunone che ordino' loro di lasciarsi sferzare da un capro sacro.
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Le lupercalia vennero sostituite dalla
Canderola.
Questa festa prese il nome dai ceri che durante la cerimonia erano portati in processione. Un tempo, il 2 febbraio, si faceva colare la cera dei candelieri nelle mangiatoie delle vacche e dei cavalli, per conservare questi animali in buona salute. La sera si preparavano le frittelle. Tra una frittella e l'altra si contavano le stelle per sapere quante uova le galline avrebbero deposto nel corso dell'anno. Infine, per avere denaro tutto l'anno, si mandava in aria una frittella e la si raccoglieva nella padella, tenendo in mano una moneta
Imbolc,
per i celti, letteralmente "latte di pecora", � celebrata in onore della dea guaritrice Brigit, trasformata poi dalla chiesa in santa Brigida e festeggiata il 1 febbraio. Si tratta di una festa prevalentemente femminile, incentrata sulla nascita degli agnelli e sulla luce primaverile che, nonostante il freddo ancora intenso, cresce di giorno in giorno, quasi incoraggiata dalle corone di candele ritualmente portate in capo dalle donne.
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Per le Streghe in genere Imbolc
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e' il primo Sabba maggiore e si festeggia il ritorno della luce, la Dea che si risveglia e il Dio che e' cresciuto e si avvia alla maturita'. E' un giorno propizio per purificarsi dalle negavita' dell'inverno e prepararsi alla fertilita' di Ostara.
I solori sono bianco verde e il rito classico e' la benedizione delle candele. Accendetene in numero dispari per attirare la luce e sempre dispari deve essere il numero delle candele da purificare. Le candele purificate in questo giorno saranno piu' potenti e si consiglia di usarle per incantesimi di protezione e guarigione.
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Rituali:
Yule si festeggia con i parenti e gli amici piu' cari e si possono scambiare anche doni. Le decorazioni dovrebbero essere di colore: bianco, rosso e verde e con vischio, sempreverdi e pigne.
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Mondo naturale:
Iniziano ad apparire segni di gemmazione su alcuni arbusti e alberi. Gli animali diventano irrequieti preavvertendo l�arrivo della stagione riproduttiva.
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Cammino iniziatico
:
Il seme caduto in autunno (Samahine) e liberatosi (Yule) dai resti dell�involucro che lo conteneva, svelando cos� la sua essenza prima, ha piantato le delicate radici nella terra che lo ha accolto (Imbolc).
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Pratiche:
Per la tavola usare una tovaglia marrone simbolo della terra e per decorarla usare narcisi, gionchiglie e fiori di stagione.
Ungere le candele bianche con olio di muschio e metterle in moccoli a spirale ricoperti di edera.
Versare del latte sulla Terra, per ringraziarla e onorarla.
Bruciare l'incenso di imbolc, una miscela di mirra, alloro, basilico e angelica, erbe reperibili in erboristeria e nel proprio giardino.
Spazzando per terra con la scopa di saggina, prima di creare un cerchio rituale con sale grosso o semplicemente per spazzare via dalla casa la negativit�, recitare: "Con la scopa e l'energia gelo e morte spazzo via. Da oggi presto l'inverno sara' un ricordo, spazzo spazzo tutto attorno e quel che e' inutile tolgo di torno!".
E' questo il giorno per benedire le candele che saranno usate durante l'anno e lo faremo con queste parole:
"Io (dire il proprio nome esoterico) vi benedico creature di fuoco, di luce e di cera, la negativita' scaccerete e luminose brucerete. Siate strumento al servizio del bene e dell'equilibrio per volere mio e della magia, cosi' sia." Fate su esse per tre volte il segno della croce con le dita indice e medio della mano destra.
Accendere tutte le luci di casa per qualche minuto o meglio, accendere in ogni stanza una candela bianca.
Preparate un cestino riempito di rafia e decorato con edera e nastri bianchi. All'interno mettete una bambola di granturco vestita da sposa o se preferite legate assieme tre pannocchie con del raso bianco e avvolgetele in un centrino. Nel cesto mettere anche un pezzetto di cristallo di rocca. Questa e' l'espressione simbolica dell'unione tra il Dio e la Dea.
Bruciate tutte le decorazioni conservate a YULE per propiziare la fortuna nel nuovo anno.
Con la paglia create dei fascetti legati con del nastro nero. Mentre fate questo date ad ogni fascetto una caratteristica del vostro carattere che volete eliminare e poi bruciateli tutti nel calderone.
Dopo cena uscite all'aperto e tracciate a terra i simboli maschile e femminile (Venere e Marte) e chiudeteli in un cerchio tracciato in senso orario e dite: "Nel sole la vostra luce risplende, la primavera verso la fioritura guidate, quando i vostri cuori uniti saranno nell'amore, sempre piu' intenso sara' della luce il bagliore.".
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